“Resoconto assemblea d’Istituto” di Tommaso Lai

Le parole non sono state vane, non si è parlato né al vento né ai sordi, ma ad un gruppo di studenti che ha saputo intelligentemente ascoltare e capire i concetti e le spiegazioni sulla situazione critica di oggi. Obbiettivo dei rappresentanti, in parte centrato, era, è e sarà, quello di coinvolgere un’imponente massa costituita dal blocco sociale studentesco nella lotta contro le pesanti riforme e revisioni amministrative che mirano a danneggiare irreparabilmente la scuola.

In tanti hanno risposto a questo appello. L’aula magna, seppur non effettivamente piena, ha accolto più di 120 compagni decisi ad ascoltare la voce del cambiamento. Per riuscirci, il gruppo di rappresentanza sembra essersi mosso velocemente e bene. Sono stati invitati a parlare durante l’assemblea, differenti personaggi che incarnano molteplici e diverse realtà nella nostra società: precari della scuola, universitari etc.

I loro discorsi non hanno diluito il succo della questione, al contrario, sono risultati degli importanti incentivatori dei capisaldi sottesi alla lotta studentesca e non solo. Il ddl Aprea, che prende il nome da chi avanzò il complesso di proposte volte a riformare il sistema scolastico e cioè dall’inetto deputato Valentina Aprea, feroce esponente di Forza Italia prima e del Popolo della Libertà poi, è il motivo predominante dell’urlo di sfida e di disaccordo da parte di tutto il  corpo studentesco. La privatizzazione e l’aziendalizzazione, risultano dei svantaggi imparagonabili per la scuola. L’inserimento del privato all’interno del piano di lavoro amministrativo scolastico porterebbe ad un cambiamento sostanziale nella vita del nostro e degli altri istituti. Come dice un vecchio detto: “Più siamo e meglio è” e cosi è stato. I lunghi e interessanti discorsi non hanno appesantito la voglia di apprendere, capire e partecipare, infatti hanno dato vita ad un sostenuto e acceso dibattito il quale ha portato alla luce numerosi dubbi e altri punti a favore della causa.

Persino i professori hanno espresso il loro parere su come mobilitarsi, hanno descritto secondo il loro punto di vista la realtà odierna e quello che veramente sta accadendo.  Ora che l’assemblea sembra essere stata produttiva e ora che ha messo in luce la vera situazione, non resta che aspettare chi veramente scenderà in piazza Sabato 24 Novembre con le mani al cielo, inneggiando cori contro l’austerità e il ddl Aprea.

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